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Peggy Guggenheim, in Peggy Guggenheim and Her Friends, Berenice, Milano, 1994
Il 2 giugno, dopo 86 giorni di chiusura, la Peggy Guggenheim Collection ha riaperto le porte al pubblico. Per noi è la PGC (leggi pi, gi, si): un modo familiare di chiamare un luogo speciale che ora, dopo la chiusura forzata, ha bisogno del tuo aiuto per ripartire e scrivere insieme una nuova pagina della sua storia.
Il Covid-19 ha modificato le nostre vite e ha cambiato anche la PGC perché l’emergenza sanitaria e le difficoltà economiche non solo hanno interrotto l’attività quotidiana, ma ci hanno obbligato a rivedere la programmazione dei mesi a venire. La lenta ripartenza – il museo ora è aperto soltanto il venerdì, il sabato e la domenica – supportata con entusiasmo dal lavoro di tutto lo staff impegnato a fare i guardiasala, per risparmiare sul servizio di guardiania esterna, ci ha costretti a rivedere il nostro futuro, a cancellare attività già programmate e a contenere le spese che non riguardano la “sopravvivenza”. Tuttavia, noi vogliamo vivere, non sopravvivere.
Vivere significa portare avanti la nostra missione: conservare e preservare l’eredità di Peggy Guggenheim educando al valore del processo artistico, quale strumento di crescita personale e di sviluppo del pensiero critico. Consideriamo l’arte un bene primario e in quanto tale riteniamo debba essere accessibile a tutti. Per te e per le generazioni future desideriamo quindi poter aprire il museo 6 giorni la settimana, continuare a garantire i progetti educativi, totalmente gratuiti, la programmazione delle mostre temporanee, la pubblicazione dei cataloghi. In altre parole, la vita del museo.
Alla PGC crediamo nel potere trasformativo dell’arte e nella sua capacità di sollecitare e accompagnare il cambiamento.
Per poterti assicurare una visita in totale tranquillità abbiamo contingentato e ridotto gli ingressi triplicando il numero delle posizioni di guardiania. La nostra decisione di fare i guardasala rende l’apertura economicamente sostenibile alleggerendo il budget messo a dura prova da 13 settimane di chiusura. 2 milioni di euro: a tanto ammontano i mancati guadagni della biglietteria e dei due Museum Shop, durante i mesi di tradizionale grande affluenza. Per una fondazione no profit come The Solomon R. Guggenheim Foundation, di cui la PGC è la sede italiana, ciò significa assenza di risorse per realizzare i suoi programmi.
Quello che veramente ci sta a cuore, oltre a pianificare un’apertura a lungo termine, è continuare a garantirti la varietà e la qualità delle nostre attività.
L’ingresso ai bambini fino ai 10 anni, i Kids Day, le attività per i non vedenti e per le persone della quarta età, i Public Program correlati alle mostre: questi servizi sono sempre stati gratuiti e vorremmo rimanessero tali. Negli ultimi 5 anni, ben 110.000 bambini sono entrati gratuitamente alla PGC, con i loro insegnanti e i loro genitori. Inoltre, abbiamo offerto ai visitatori 1.700 ore di presentazioni alla scoperta di Peggy e della Collezione.
La nostra Fondazione si finanzia quasi integralmente grazie ai ricavi dei biglietti e dei due Museum Shop, non disponendo di fondi statali, abbiamo sempre trovato nel nostro Comitato Consultivo, negli Institutional Patrons, nel gruppo di Guggenheim Intrapresæ e nei nostri soci degli straordinari compagni di viaggio pronti a sostenerci. A tutti loro, ai quali va il nostro più sentito grazie, abbiamo chiesto di continuare a farlo e si stanno impegnando con passione e tenacia.
Ce la stiamo mettendo tutta. Non possiamo fare un passo indietro, vogliamo andare avanti insieme a te per assicurarti la qualità, la professionalità e l’integrità che hanno sempre contraddistinto la Peggy Guggenheim Collection.
Aiutaci ora sostenendo il museo con una donazione. Anche il più piccolo gesto è importante. Insieme per la PGC. Insieme per l’arte.
Grazie di cuore,
Karole P. B. Vail
Direttrice, e lo Staff della Peggy Guggenheim Collection