Surrealismo e Magia. La modernità incantata

Previous slide
Next slide

Dal 9 aprile al 26 settembre 2022 la Collezione Peggy Guggenheim presenta Surrealismo e magia. La modernità incantata a cura di Gražina Subelytė, Associate Curator, Collezione Peggy Guggenheim. Oltre venti artisti, circa sessanta opere provenienti da quaranta prestigiosi musei e collezioni private internazionali: si tratta della prima, attesa mostra interamente dedicata all’interesse dei surrealisti per la magia, l’alchimia e l’occulto. Da un punto di vista cronologico, l’esposizione spazia dalla pittura metafisica di Giorgio de Chirico, datata intorno al 1915, a dipinti iconici come La vestizione della sposa (1940) di Max Ernst, e Gli amanti (1947) di Victor Brauner, al simbolismo occulto delle ultime opere di Leonora Carrington e Remedios Varo.

Previous slide
Next slide

Con il Manifesto del Surrealismo, pubblicato nell’ottobre del 1924, lo scrittore francese André Breton fondò un movimento letterario e artistico che di lì a poco sarebbe diventato la principale avanguardia dell’epoca. Segnati dagli orrori della prima e seconda guerra mondiale, i surrealisti rifiutano la razionalità, scegliendo di perseguire strade alternative: i sogni, l’irrazionale, l’inconscio, ma anche la magia, la mitologia, l’alchimia e l’occulto.

Surrealismo e magia. La modernità incantata ruota attorno a temi quali l’alchimia, la metamorfosi e l’androgino, i tarocchi, la sostanza totemica, la dimensione dell’invisibile e quella cosmica, nonché la nozione dell’artista come mago e della donna come essere magico, dea e strega.

Previous slide
Next slide

All’origine dell’esposizione è il superbo patrimonio di opere surrealiste della Collezione Peggy Guggenheim, opere iconiche che riflettono con grande enfasi il dialogo tra i surrealisti e la tradizione dell’occulto. Molti artisti, le cui opere sono incluse in mostra, vengono esposti da Peggy Guggenheim, che alla fine degli anni trenta del XX secolo è considerata una delle collezioniste più vivaci del Surrealismo. È in quegli anni che la mecenate acquisisce familiarità con il movimento e presto diventa intima amica di Ernst e Breton.

Inoltre, all’ingresso dell’esposizione, in uno spazio speciale adibito a sala di proiezione, il pubblico potrà vedere il cortometraggio della regista d’avanguardia americana, di origine ucraina, Maya Deren, La culla della strega (1943), girato nel museo-galleria di Peggy Guggenheim Art of This Century, opera incompiuta che mette in evidenza l’interesse della Deren per la stregoneria e il ritualismo.

L’esposizione, allestita negli spazi adibiti alle mostre temporanee, ha una sua naturale prosecuzione nelle sale di Palazzo Venier dei Leoni. Numerose opere surrealiste collezionate da Peggy Guggenheim verranno infatti messe in dialogo con opere africane e oceaniche della mecenate.

Condividi:

La Collezione Peggy Guggenheim aderisce a ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che promuove i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Guggenheim Intrapresæ
Copyright 2022

Social
Linkedin